Di BSS Italia 08/18/2021 In Blog

Il tempo è denaro! Vallo a spiegare ai nostri burocrati.

Il tempo è denaro, una frase che abbiamo sentito molte volte nella nostra vita. Ma per i burocrati non sempre è così.

In reazione alla crisi legata al Covid-19, le imprese possono beneficiare di incentivi e finanziamenti a fondo perduto, oltre a programmi di accelerazione per start up innovative e aiuti economici per l’imprenditoria femminile o giovanile in Italia; ma il costo della burocrazia del nostro Paese risulta essere ingente, sia in termini di denaro sia in termini di tempo, portando molti imprenditori a rinunciare alla richiesta dei sussidi che gli spettano. 

BSS-Italia è nato anche per questo: agevolare la trasmissione di informazioni tra imprenditori per aiutare altri imprenditori tramite la Rete del Valore.

Tempo e denaro: quanto pesa la burocrazia?

Ma facciamo un passo indietro: quanto pesa in denaro tutta questa burocrazia malsana e ridondante sugli affari? 

Ha provato a calcolarlo l’Ufficio Studi della CGIA, l’associazione artigiani e piccole imprese, di Mestre secondo cui ammonta a 57,2 miliardi di euro il costo annuo che grava sulle imprese italiane a causa del cattivo funzionamento della nostra burocrazia. 

Se ancora ce ne fosse bisogno, queste cifre sono la dimostrazione che le nostre aziende, soprattutto quelle di piccola dimensione, a causa di una burocrazia cieca e ottusa subiscono dei danni economici ingiustificabili; per molti, infatti, adempiere a procedure e scadenze è diventata un’impresa impossibile. 

Sempre secondo la CGIA di Mestre dobbiamo far fronte a una selva di leggi: in Italia si stima vi siano 160.000 norme, di cui 71.000 promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. 

La responsabilità di questa iper-legiferazione è ascrivibile al fatto che il nostro quadro normativo negli ultimi decenni ha visto aumentare esponenzialmente il ricorso ai decreti legislativi che, per essere operativi, richiedono l’approvazione di numerosi decreti attuativi.

Questa procedura ha aumentato a dismisura la produzione normativa in Italia, gettando nello sconforto cittadini e imprese che ogni giorno sono chiamati a rispettarla.

Il coacervo di norme, di regolamenti e di disposizioni varie presenti in tutti i settori continuano a ingessare il Paese, rendendo la vita impossibile soprattutto a coloro che vogliono fare impresa.

Mai come in questo momento, oltre a riformare la nostra Amministrazione statale, sarebbe necessario semplificare il quadro normativo, riducendo il numero delle leggi attraverso l’abrogazione di quelle più datate, ricorrendo ai testi unici, evitando così la sovrapposizione legislativa che su molte materie ha generato incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti sempre più onerosi. 

 

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